Momento centrale del calendario civile nazionale e internazionale, l’8 marzo non invecchia mai perché cambia sempre. Non invecchia come data civile perché le idee, le rivendicazioni e i bisogni che ne sono alla base continuano ad essere attuali nonostante la festa internazionale della donna sia nata ormai più di un secolo fa. E cambia sempre perché ogni generazione vi riversa i suoi bisogni, i suoi punti di vista, le sue esigenze, le sue lotte.

Per riscoprire insieme l’8 marzo vi proponiamo un percorso in quattro libri che, in modo diverso, parlano di donne e di femminismo, di lotte e di conquiste, ma anche di identità, di uguaglianza e di differenza, intesa ovviamente come valore e non come limite.

Il primo che vi proponiamo è un libro scritto dalla storica Alessandra Gissi e ricostruisce la storia e i cambiamenti dell’8 marzo in Italia: s’intitola 8 marzo. La giornata internazionale delle donne in Italia ed è stato pubblicato nel 2010 da Viella. Si tratta di un libro agile ma denso, particolarmente utile perché è uno dei pochi ad analizzare storicamente la festa. Gissi non si limita alla cronaca dell’affermarsi di questa ricorrenza ma ragiona sull’appropriazione simbolica di spazi pubblici da parte delle donne, sulla valenza politica della giornata, sui suoi cambiamenti nel tempo.

Dopo questa esplorazione degli spazi simbolici, per quanto pulsanti di realtà, scendiamo sul terreno della politica agita con un libro dedicato a Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia, curato dalla Fondazione Nilde Iotti e ormai arrivato alla terza edizione. Edito da Futura editrice, il libro analizza le leggi che, promosse dalle donne, hanno cambiato il volto del paese, a partire dal contributo delle madri costituenti. Come si legge nell’introduzione, «se non ci fossero state le loro tenaci battaglie di emancipazione e liberazione – condotte attraverso un intreccio fecondo di iniziative delle associazioni, dei movimenti, dei partiti, delle istituzioni – l’Italia sarebbe oggi un Paese molto più arretrato e molti articoli della Costituzione non sarebbero stati applicati».

Il terzo libro è un’esplorazione più ampia di qualcosa che, pur legato all’8 marzo, non vi si esaurisce, e anzi, negli anni Settanta, lo ha messo in discussione rinnovandolo: il femminismo. S’intitola La parola femminista ed è stato scritto da Vanessa Roghi: come dice il sottotitolo ripercorre una storia personale e politica, ed è stato pubblicato nel 2024 da Mondadori per la collana Strade Blu. Roghi ha affinato negli anni una scrittura di grande qualità, allo stesso tempo soggettiva e collettiva, con un continuo passare dall’io al noi e poi di nuovo all’io che deve molto sia alle scritture collettive sia all’autobiografia di gruppo sperimentata, fra le altre, da Luisa Passerini: e questo parlare della parola femminismo come di qualcosa allo stesso tempo di individuale e collettivo è di sicuro uno dei pregi del libro. Un libro, peraltro, che non è una riflessione sul femminismo né una ricostruzione della sua storia, e neppure un libro per chi ha sempre avuto in mente la parola femminismo, accudendola e rinnovandola in anni in cui sembrava prossima a scomparire: un libro, piuttosto, come scrive l’autrice, «per chi, come me, la parola femminista se l’è persa spesso per strada per tanti motivi, mai per scelta, e crede che non sia stato un bene e prova oggi a farci i conti perché la sente non solo utile ma necessaria».

E tutte queste traiettorie, ma anche l’importanza della parola femminista, si possono capire ancora meglio se accompagnate dalle immagini: cosa che fa l’ultimo libro che vi proponiamo. Si tratta di un lavoro di Benedetta Tobagi e Paola Agosti e ha un titolo bellissimo: Covando un mondo nuovo, un titolo che rende pienamente, per ironia e utopia, lo spirito degli anni Settanta che vi vengono raccontati. Anni in cui il femminismo cambia il modo di vivere l’8 marzo ma, possiamo affermarlo senza timori, cambia anche il modo di fare e vedere la politica e le cose: un cambiamento che le meravigliose fotografie di Paola Agosti descrivono e interpretano al meglio, raccontando la determinazione e il gioco, la lotta e la festa, l’individuale e il collettivo.

Buone letture, buon 8 marzo!