Venerdì 8 novembre, a partire dalle 17,30, nella nostra sala Berlinguer, presenteremo il libro fotografico “In movimento e in posa”, pubblicato da Marsilio nel 2021 per la Fondazione Gramsci e curato da Francesco Giasi e Marco Delogu.

Ne parleremo insieme a Francesco Giasi, uno degli autori oltre che direttore della Fondazione Gramsci, a Gabriele D’Autilia, che insegna Cinema, Fotografia e Cultura visuale all’Università degli Studi di Teramo, e a Gerardo Di Cola, editore e fotografo amatoriale, autore di migliaia di scatti che raccontano molti anni di militanza e attività delle sinistre in Abruzzo. L’incontro sarà coordinato da Andrea Sangiovanni, che insegna Storia contemporanea all’Università di Teramo.

L’appuntamento è profondamente legato all’attività di ricerca della Fondazione, che da anni sta raccogliendo documenti e memorie pubbliche e private delle sinistre in Abruzzo. La fotografia è parte imprescindibile di questo patrimonio perché si colloca proprio a metà strada tra la vita pubblica e quella privata, ed è capace di raccontare la militanza politica in tutti i suoi aspetti.

La particolarità di “In movimento e in posa”, che si rivela già ad un primo, superficiale sguardo, è tutta contenuta nel sottotitolo: Album dei comunisti italiani. Esso rimanda infatti al concetto dell’album fotografico, un oggetto oggi in progressivo disuso ma che un tempo era un elemento centrale della mitografia familiare. Dunque qui, a differenza di molte altre storie fotografiche del partito comunista, al centro ci sono soprattutto le donne e gli uomini, le ragazze ed i ragazzi che quel partito formavano ed animavano sin nei paesi più piccoli. C’è, insomma, la dimensione di massa del partito, dimensione che emerge chiaramente dalle molte fotografie di manifestazioni, ma che va declinata ad un livello più “micro”, di singolo individuo: ci sono, cioè, le storie di chi intendeva la politica non solo come impegno civile ma come parte integrante della propria vita quotidiana.

Ed è, in gran parte, la stessa dimensione che si ritrova nelle molte fotografie conservate nell’archivio fotografico della Fondazione, migliaia di scatti che raccontano ovviamente gli aspetti istituzionali della politica, ma anche la dimensione individuale, la passione che muoveva uomini e donne, e che coinvolgeva intere famiglie.

Proprio per questo, in occasione della presentazione, la Fondazione lancia una raccolta di fotografie private: vogliamo raccogliere le memorie personali – politiche o no – che i militanti hanno affidato ad una macchina fotografica, per trasformarle nelle molte tessere di una Storia che è stata collettiva – certamente – ma anche individuale.

Chiunque può portare i propri scatti, che noi scansioneremo e schederemo, con l’aiuto del donatore, raccogliendo così gli elementi essenziali per collocarli nel tempo e nella storia. Le fotografie originali saranno restituite ai proprietari, in modo da non privarli di questo pezzetto della loro storia e della loro memoria.

E però, allo stesso tempo, esse confluiranno in un racconto collettivo, che, a scadenza periodica, restituiremo ai donatori, con eventi pubblici pensati proprio per ricostruire e mostrare la fitta rete di relazioni, rapporti, memorie e storie, che animavano – ed animano, seppure forse un po’ nascoste – la nostra vita pubblica.

L’invito, dunque, è a portare le vostre fotografie: poco importa se belle o brutte, se ci sono o no personaggi famosi o importanti, se ritraggono momenti salienti della vita delle sinistre abruzzesi o solo episodi privati della vita collettiva delle sinistre abruzzesi.

Quello che ci interessa è un altro sguardo sul passato: storie che diventano Storia.