Si è trattato di un epilogo durissimo e terribile: era ricoverato in ospedale quando è deceduto suo figlio Marco e Francesco non ha potuto nemmeno partecipare al suo funerale. Ma si era informato e non fatto mancare il suo ringraziamento a tutti coloro che erano stati presenti.

Francesco non aveva avuto una vita semplice.  Aveva dovuto fronteggiare anche la perdita di affetti e legami strettissimi e tante altre vicissitudini che avrebbero piegato anche forti personalità.

Ma il segno distintivo di Francesco era la sua riservatezza, sembra strano dirlo per un compagno di tantissime battaglie pubbliche. Difendeva strenuamente le sue convinzioni ma senza mai scivolare nel settarismo: nella vita come in politica la sua cifra personale era rappresentata da una lealtà profonda, senza se e senza ma. Chi si rivolgeva a lui per avere un suo punto di vista sulla situazione politica rosetana o provinciale, anche se si trattava di un avversario politico, poteva star certo di un atteggiamento vero e rispettoso da parte di Francesco. 

Entrato giovanissimo nel movimento democratico dei contadini in Val Vibrata, la terra di origine della sua famiglia, era poi divenuto funzionario del Partito Comunista Italiano e ne aveva seguito le sorti, prima nel P.d.S., poi nei D.S. ed infine nel Partito Democratico. 

Era stato anche amministratore nel comune di Roseto e sotto la figura dell’ing. Pasquale Calvarese sindaco, Francesco aveva ricoperto la carica di vice-sindaco e di assessore ai lavori pubblici dal 1981 al 1987. Aveva poi ricoperto la carica di capogruppo fino al 1989 ed infine si era dedicato alla nascita e al decollo del CIRSU, il consorzio intercomunale dei rifiuti urbani in qualità di Presidente.

Il CIRSU rappresentò un traguardo di straordinaria innovazione e punto di riferimento per l’intero Abruzzo e Francesco dovette combattere anche tanti tentativi di emarginazione di questa struttura all’interno di un quadro politico regionale non certo animato da spirito di collaborazione. 

cover Francesco Nardinocchi 1967 1968Ma la vera ed insuperabile passione di Francesco non erano gli impegni istituzionali ma la pura e semplice attività di organizzatore politico. Seguiva con passione e continuità la crescita del partito ed era sempre pronto ad incoraggiare e sostenere il necessario rinnovamento. Per tantissimi giovani Francesco è stato una figura di riferimento insostituibile.

Lo è stato anche per me, in maniera profonda. Mi convinse a portare un saluto in una manifestazione che si tenne nello stracolmo Supercinema di Roseto con Armando Cossutta. Io, giovanissimo liceale, senza alcuna esperienza, mi affidai alle valutazioni e agli incoraggiamenti di Francesco e da allora imparai a rispettare quest’uomo così coerente, generoso, dotato di un acume politico davvero straordinario. Ciao Francesco.

                                                                                                      Marco Verticelli