Tra i volumi presenti nella nostra biblioteca, ce n’è uno che ci è sembrato di particolare interesse per la giornata del 25 aprile e ci teniamo a presentarvelo.
Conservato nel Fondo Liberale, La Resistenza a Teramo. Da Bosco Martese alla Liberazione è un piccolo libro scritto da Riccardo Cerulli e Libero Pierantozzi, due figure importanti della lotta antifascista.
Pubblicato nel 1978 per volere delle Commissioni Antifascismo e Scuola della Federazione del PCI di Teramo, proprio in occasione della Festa della Liberazione, il testo è arricchito non solo da note di carattere storico a cura di Luigi Ponziani, ma anche da alcuni bei disegni dell’artista teramano Sandro Melarangelo.
L’anno di pubblicazione di questo volume lo rende oggi ancora più interessante: nel 1978, infatti, la festa della Liberazione cadde tra il rapimento di Aldo Moro, nel mese di marzo, e la sua uccisione, in maggio.
In aprile i brigatisti inviarono infatti sei comunicati (di cui uno falso): uno di essi, il numero 8, in cui veniva chiesta la liberazione di tredici detenuti in cambio di quella di Moro, fu fatto ritrovare il 24 aprile.
Mai come in quell’anno, dunque, la festa della Liberazione assunse un significato particolare: la stampa, infatti, evocava di nuovo la Resistenza come guida morale e politica per i giorni bui che l’Italia stava attraversando.
Le prime pagina de l’Unità e del Corriere della Sera, per esempio, suonavano simili: la prima intitolava “25 aprile: no di massa al nuovo fascismo” e la seconda “Trentatre anni dopo Resistenza, come allora”.
Come si può intuire dal titolo, il volume racconta, in maniera essenziale ma precisa, i fatti legati alla lotta partigiana e antifascista accaduti tra il luglio del 1943 e il giugno del 1944 nella città di Teramo e zone limitrofe, peraltro vissuti direttamente dai due autori.
In particolare vi viene raccontata la battaglia di Bosco Martese, prima - e vittoriosa - battaglia campale della Resistenza: una storia locale certo, ma che ha contribuito in maniera significativa alla storia della Resistenza dell’intero Paese e alla sua liberazione dal nazifascismo.
Indubbiamente, la consapevolezza di quanto il fenomeno resistenziale sia stato diversificato, la sua pluralità, e l’importanza del ruolo giocato dalla dimensione locale, oggi è più radicato di quanto non fosse nel 1978, tanto da far sembrare superato l’intento della pubblicazione.
E invece questo piccolo libro, oltre agli eventi, ci ricorda la centralità delle diverse sfaccettature del nostro passato, dando ancora più forza alle celebrazioni di oggi.
Buon 25 aprile a tutte e tutti!
Piccole storie di Resistenza
25 aprile
Una storia “piccola” ma significativa
Conoscere il nostro passato per vivere meglio il nostro futuro
Una storia “piccola” ma significativa
Conoscere il nostro passato per vivere meglio il nostro futuro