Originario di Celano, inizia ben presto la sua attività di militanza prima come sindacalista della CGIL e poi come parlamentare eletto negli anni ’70, dopo essere scampato alla morte il 30 aprile del 1950, in quello che viene ricordato come l’eccidio di Celano – gli spari sulla folla di contadini riuniti in piazza a chiedere lavoro e diritti, che causò la morte di due braccianti e il ferimento di 12 persone. L’attenzione e la dedizione alla politica e alla difesa dei diritti lo accompagnano, però, fin dall’infanzia: nato in una famiglia profondamente antifascista, Cantelmi cresce negli anni in cui il Fascismo dilaga e si afferma, vivendo contemporaneamente secondo due sistemi di valori, da un lato quello socialista di suo padre, dall’altro quello fascista diffuso a scuola. In questa intervista raccolta da Maria Paola Del Rossi nel 2018, Giancarlo Cantelmi ricorda la sua infanzia e giovinezza, e di come alcune scelte lo hanno portato a diventare l’uomo che è stato.